Film di Natale
Sarà che il freddo è arrivato tutto insieme, sarà che fa buio presto, l’aria è umidiccia e minaccia pioggia, sarà che la prima parte delle feste natalizie è già stata ingurgitata tra un pezzo di torrone e una fetta di panettone, sarà che di gente se n’è vista più in questi tre giorni che negli ultimi sei mesi, fatto sta che la mamma delle puzzole ha rivalutato l’accoppiata film – divano, con annessa copertina e ciotola di popcorn.
E cosa c’è di meglio che restare in tema e spararsi una bella serie di filmetti natalizi?
Io e le puzzole ci siamo sacrificate e ne abbiamo testati alcuni per voi. Io mi sono divertita sempre da morire (tranne quando mi è stata sottratta la ciotola di popcorn con l’ingiusta accusa di ficcarmeli in bocca a manciate, senza riprendere fiato), le puzzole pure, anche se in qualche occasione al sorriso si è sostituita la lacrimuccia.
Ma la bellezza del Natale è proprio questa. I sentimenti fanno commuovere. Sennò che Natale è?
IL FIGLIO DI BABBO NATALE
Il film inizia con il rispondere alla domanda fondamentale della Vigilia: come riesce Babbo Natale a portare i regali a tutti i bambini del mondo?
Facile: scordatevi il vecchietto bonario, con la slitta volante e le otto renne che galoppano in cielo. I tempi sono cambiati e Babbo Natale, prossimo alla pensione, può contare su un’astronave che si mimetizza, viaggia a velocità supersonica ed ospita centinaia di elfi computerizzati e addestrati come soldati in missione speciale.
Tempo di consegna per bambino (con tanto di ostacoli di porte chiuse, cani sull’avviso, piccole pesti ancora sveglie e vassoi di latte e biscotti e carote da svuotare in ogni casa): 18,14 secondi. In una notte, due milioni di regali portati a destinazione e tutto grazie alla perfetta organizzazione del figlio di Babbo Natale che, con tanto di tuta mimetica e tecnologia all’avanguardia, dirige le operazioni.
Ma se un bambino viene dimenticato è ancora tutto così perfetto?
Secondo il figlio di Babbo Natale, sì… in fondo è un margine di errore dello zero virgola zerozerozerozerozerozerozerozerozerouno per cento. Un bambino solo non vale.
Per fortuna, Babbo Natale di figli ne ha due.
NOTE: La medaglia di ‘miglior personaggio’ va all’elfa Bryony, terzo grado operativo specializzata in confezioni regalo: “Datemi tre pezzi di scotch e vi incarto qualsiasi cosa”. Secondo posto per Nonno Natale: “Niente è impossibile. Dicevano che era impossibile insegnare alla donne a leggere…”, seguito a stretto giro dalla sua renna artritica con il collare da animale in convalescenza.
VOTO: da vedere
ZAMPA E LA MAGIA DEL NATALE
Gli ingredienti ci sono tutti. Un cucciolo magico, una bimba senza genitori, una direttrice dell’orfanotrofio perfida e vanesia, un’amica che non crede nel Natale. Il tutto sullo sfondo di un’immancabile New York, tra un Babbo Natale che ha perso la memoria e una coppia che non può avere figli e si ritrova a gestire un antico negozio di giocattoli per esaudire l’ultimo desiderio di un vecchio.
La trama è vivace anche se un po’ scontata, diciamo che l’atmosfera natalizia fa il grosso del lavoro e lo rende accettabile. I bambini, soprattutto i più piccoli, saranno conquistati dal cagnolino parlante, una tenera pallottola di neve pelosa con una voce da pulcino.
VOTO: discreto…
MAMMA HO PERSO L’AEREO
Immancabile.
Il film di Natale più visto degli anni Novanta non perde il suo smalto e continua a far ridere anche le generazioni nate nel millennio successivo.
Il piccolo Kevin, un po’ peste un po’ genio, viene dimenticato a casa dalla famiglia e, invece di affliggersi e preoccuparsi, si gode la libertà, abbuffandosi di pizza e gelati, guardando film da grandi, e lanciandosi in spericolate corse sullo slittino dalle scale dell’ingresso. Tutto sembra procedere al meglio, tranne qualche sporadico attacco di malinconia, quando due pericolosi ladri tentano di scassinare la casa.
Kevin non si fa prendere dal panico e organizza un piano di difesa ingegnoso e tutto da ridere.
Per chi l’avesse visto già un mezzo miliardo di volte, qualche curiosità:
– La meravigliosa casa di Kevin esiste davvero, si trova nell’Illinois e fu venduta dai proprietari, dopo la registrazione del film, per 1.58 milioni di dollari. Ora è un’attrazione turistica.
– Il ruolo del ladro interpretato da Joe Pesci fu offerto anche a Robert De Niro che, però, lo rifiutò.
– L’attore che interpretò Kevin si ritrovò ad essere il bambino più ricco e famoso di Hollywood. A quattordici anni aveva già guadagnato più di venti milioni di dollari. Il che comunque non gli portò molta fortuna.
– La tarantola sulla faccia del ladro Marv era VERA (arghhh!). Durante la scena fece solo finta di gridare per non spaventarla…
– Il film che Kevin guarda in videocassetta non esiste. Fu girato appositamente solo quello spezzone.
– In una versione precedente del film, lo spilorcio e scroccone zio Frank avrebbe dovuto essere il vero cattivo: era lui che pagava i due ladri per svaligiare la casa.
– Il Paese dove il film riscuote maggior successo durante le festività natalizie è la Polonia. Ogni anno lo riguardano milioni di spettatori.
VOTO: da non perdere
THE POLAR EXPRESS
Un film pieno di sorprese, a partire dagli attori, trasformati in cartoni animati con la formula della motion capture, un metodo di registrazione del movimento del corpo umano che viene riprodotto digitalmente, creando così un’immagine virtuale.
Tom Hanks è il protagonista assoluto: riveste il ruolo del controllore, del viaggiatore solitario, di Babbo Natale e persino, in alcune scene, del protagonista di otto anni, un bambino indeciso tra il credere o no all’esistenza di Babbo Natale.
Scopo del viaggio sul treno magico che apre le sue porte solo per alcuni prescelti è proprio quello di raggiungere il Polo Nord e verificare se tutte le storie del Natale sono vere.
Il film inizia in sordina e si sviluppa intorno ad una trama semplice che non lascia sospettare la poesia e l’avventura che, invece, nasconde. Perfetto per chi ama le montagne russe: la corsa del treno con il freno rotto e la scivolata sul ghiaccio sono magnifiche, viene quasi voglia di alzare le braccia e strillare con i protagonisti.
Le canzoni sono azzeccate, sia quella modello musical dei camerieri, sia quella modello concerto rock degli elfi, dove fa bella mostra di sé un cantante con gli indiscutibili lineamenti di Steven Tyler. Se volete concedervi un po’ di dolcezza, ecco la canzone del film più adatta allo spirito del Natale: When Christmas comes to town (“I sogni son permessi, ma c’è chi non li fa”).
VOTO: bello!