Pasqua Pasticcio
C’è una cosa della Pasqua che mi piace in maniera particolare: l’uovo di cioccolata.
La mamma delle puzzole dice che il rito di regalare uova è molto antico e simboleggia il ritorno alla vita proprio della primavera, quando la durezza dell’inverno cede il passo al rifiorire della natura.
Io sono perfettamente d’accordo, basta freddo, pioggia e buio che devi stare tutto il pomeriggio a casa e poi qualcuno (tipo mia madre La Regina) ti nota e si ricorda che invece di fare le capriole sui cuscini del divano dovresti andare a finire la ricerca sulle misure dei fiocchi per scarpette da ballo, dal medioevo ai giorni nostri.
Mi piace la primavera e anche le uova. Soprattutto quelle di cioccolata. Peccato però per le sorprese che sono quasi sempre robe sceme: portachiavi a forma di orsetti, ciondoli a cuore sbrilluccicanti, braccialetti in plastica rosa… una noia.
Tranne l’anno scorso che, con mia somma soddisfazione, ho trovato un fischietto color argento, lucido e potente. Ovviamente mio padre Il Re me l’ha requisito il giorno dopo per le solite ragioni irragionevoli, tipo che per colpa del mio rumore molesto (e ininterrotto) le galline hanno perso le piume, il gatto Rubix ha tentato di affogarsi nel pozzo, il servizio di bicchieri in cristallo si è sbriciolato e la cuoca è emigrata a TerraCaverna per unirsi a un gruppo di nani minatori che parlano solo a gesti.
Rumore molesto…
Certo che gli adulti sono proprio strani.
Rumore molesto è la voce della Direttrice Spigola che legge il Regolamento della scuola PIB tutte le mattine, oppure il raschiamento di gola del Signor Maestro prima di cominciare le interrogazioni o il piagnucolio del Principe Frollo quando gli comunico che ho inventato un nuovo gioco divertentissimo.
Comunque, inutile perdere tempo a cercare di convincerli. Sono adulti, non capirebbero. Infatti sono così stupidi che nemmeno si scambiano più le uova, dicono che sono cose da bambini.
Ebbene quando sarò grande io, resterò bambina per sempre.