Festa della mamma
Mia madre, La Regina, è vecchissima.
Ha quasi trentacinque anni e proprio non so come faccia ancora a correre così veloce intorno al tavolo della sala da pranzo quando deve acchiapparmi per mettermi in punizione.
L’ultima volta, quando ho usato la sua trousse nuova di ombretti per truccare il gatto Rubix, c’è riuscita in soli cinque giri e stava pure parlando al telefono con la contessa di Scampana che è sorda come un sasso e per farsi sentire bisogna urlare a pieni polmoni.
È davvero un mistero questa sua capacità di fare diecimila cose nello stesso tempo, tipo sistemare i cuscini del divano, mentre spunta la lista della spesa e intanto chiama il maggiordomo e controlla che la vetrinetta all’ingresso sia stata spolverata a dovere.
All’inizio pensavo che fosse una prerogativa dei grandi ma, dopo aver osservato con attenzione mio padre Il Re che se gli fai una domanda mentre sta tagliando la fettina panata non è in grado di rispondere, ho capito che è una caratteristica solo delle donne, e delle mamme in particolare.
La mia poi è fortunata, perché io sono un angelo e non le do troppo da fare, quindi può dedicarsi a tutte le attività che vuole. Deve essere super divertente svegliarsi per prima, andare a letto per ultima e organizzare la vita dell’intera famiglia. Sceglie i vestiti che indosserò il giorno dopo, sceglie cosa mangeremo per cena, sceglie le scarpe che non mi entrano più quando fa il cambio stagione, sceglie quando è ora del controllo dal medico e dal dentista, sceglie l’ora della doccia e quella per mettermi a letto. Sceglie quale ninnananna cantarmi quando ho gli incubi, quale pasticca devo prendere se sale la febbre e quanti biscotti valgono come rimedio ad una brutta giornata.
Nessuno le dice mai cosa deve fare perché lei lo sa meglio di tutti.
Credo che da grande mi piacerà un sacco essere una mamma.