Pulizie di primavera
Per mancanza di tempo, di voglia e di predisposizione genetica, la mamma delle puzzole ha abbracciato la scelta di confinare le famigerate ‘pulizie di primavera’ in una zona della casa, a turno
Allora, ve lo dico subito: questo libro mi fa impazzire. Con le puzzole lo abbiamo quasi imparato a memoria a furia di rileggerlo a voce alta. Il mio personaggio preferito è Cappuccetto Rosso quando tira fuori la pistola dalle mutande e SBANG! fa la pelle al lupo che se la voleva pappare. Il Principe Frollo si nasconde sempre sotto le coperte quando lo leggiamo, perché è un fifone cronico e gli piace piagnucolare, ma lo sappiamo tutti che da lì sotto non si perde una sillaba.
Le storie in rima possiedono un fascino immenso perché, alla magia delle parole, si aggiunge il potere del ritmo, capace di incantare come una musica. Leggerle a voce alta sprigiona tutta la loro forza e lo sanno bene i genitori di bambini piccoli, costretti a consumare la voce sempre sugli stessi libri sgualciti di filastrocche.
E questo non fa eccezione, benché sia rivolto a ragazzi un po’ più grandi, in grado di apprezzare l’ironia e il pizzico di crudeltà con cui Roald Dahl ama condire le sue fiabe. I titoli sono quelli classici ma trame e conclusioni non combaciano affatto con i vari ‘e vissero per sempre felici e contenti’ che siamo abituati a sentire.
I Principi Azzurri sono tronfi e zoticoni, se ne vanno in giro a staccare teste alla gente come niente fosse, tanto che alle povere Cenerentole tocca riorganizzare la lista dei desideri.
“Fata gentile, sarò più prudente:
non voglio Principi o simile gente:
non qualcuno straricco o strapotente:
vorrei un uomo semplice e decente.”
Le fanciulle innocenti alla Biancaneve non se ne stanno nascoste nei boschi ad aspettare che la malasorte le scovi sotto forma di mela, ma si intrufolano nel palazzo reale per rubare lo specchio magico e mettere su un’attività di scommesse con i nani.
“e presto Biancaneve e i suoi cari
divennero dei grossi miliardari:
dimostrando a tutte le persone
che il gioco non è vizio, a condizione
che, per specchi incantati o caso raro,
si vinca sempre un sacco di denaro.”
Le bambine maleducate come Treccedoro, che osano violare la proprietà privata, mangiare polente altrui e scassare mobili senza rimpianti, vengono ferocemente punite, i fagioli magici nascondono mostri pronti a sgranocchiare chiunque non si sia fatto una bella doccia, lupi e porcellini finiscono trasformati in pellicce e borsette solo per essersi fidati troppo di un’innocua bimbetta di rosso vestita.
Il tutto in una rima ben organizzata che fila liscia e vivace, inframmezzata delle illustrazioni di Quentin Blake che interpreta alla perfezione lo spirito dell’autore spregiudicato e irriverente.